Nuovi scenari dalle trecento pagine depositate agli atti dell'udienza preliminare iniziata lunedì. Imbriani, sostiene il collaboratore di giustizia, "era il nostro vero sindaco"
di DARIO DEL PORTO
A Imbriani, dice Perrone, avrebbe chiesto nel 2008 sostegno elettorale il parlamentare del Pdl Luigi Cesaro, che non è indagato, in vista della sua candidatura per la presidenza della Provincia. L'imprenditore e il deputato si sarebbero incontrati anche una domenica di aprile del 2011 per discutere del progetto per l'apertura di una discarica a Chiaiano: iniziativa promossa da Armando Chiaro, capolista del Pdl alle elezioni amministrative di Quarto del maggio 2011 arrestato alla vigilia delle consultazioni, ma saltata per l'opposizione del clan. Sulle dichiarazioni di Perrone lavorano adesso i magistrati per individuare i riscontri e verificarne l'attendibilità.
Interrogato il 13 luglio 2011 dai pm Antonello Ardituro e Marco Del Gaudio, Perrone racconta di aver appreso da Imbriani "che Armando Chiaro aveva avuto contatti direttamente con il presidente della Provincia Cesaro per consentire l'apertura di una discarica in una delle cave di via Spinelli e anzi lo aveva condotto direttamente sul posto per un sopralluogo. Imbriani aveva ricevuto questa informazione direttamente da Cesaro in occasione di un incontro avvenuto tra loro in una domenica di aprile presso il complesso termale (naturalmente estraneo all'indagine n. d. r.) denominato le Stufe di Nerone di Pozzuoli".
In un altro verbale Perrone sostiene che, in occasione delle elezioni amministrative del 2003, Imbriani "aveva originariamente incassato" per la sua lista da lui ispirata "l'appoggio politico" di Cesaro, poi venuto meno "soprattutto per l'indisponibilità del centrodestra ad appoggiare" il candidato sindaco Gennaro Prencipe. Secondo il pentito questo "sgarbo politico" sarebbe stato rinfacciato dall'imprenditore in un incontro che Perrone colloca poco prima della sua scarcerazione del 2008: "Cesaro - si legge - sostanzialmente chiedeva un appoggio elettorale per le imminenti elezioni provinciali per le quali si sarebbe candidato (che in realtà si svolsero nel 2009 n. d. r.) e fu per questo che Imbriani reagì ricordandogli, ora che lui chiedeva appoggio elettorale, quello che non aveva fornito nelle precedenti elezioni del 2003 a Quarto".
Il pentito parla poi delle trattative per le elezioni amministrative del 2011, quando Imbriani, al cui appoggio, afferma il collaboratore, l'allora coordinatore regionale del Pdl Nicola Cosentino (estraneo all'inchiesta) e Cesaro "tenevano molto" formò la lista Noi Sud, che si sarebbe alleata con il centrodestra nonostante la contrarietà di Chiaro e dello schieramento del Pdl locale". Queste difficoltà sul territorio, è sempre la tesi di Perrone "giunsero all'orecchio di Cosentino che, molto arrabbiato, fece sapere che o si faceva nel modo da lui indicato oppure avrebbe commissariato il partito indicando proprio Imbriani come commissario cittadino". Da maggio 2011, quando con l'arresto di Chiaro è esplosa la "Quarto connection", Cesaro ha sempre ribadito di aver agito nella massima correttezza, escludendo qualsiasi rapporto di natura diversa da quella politica.
(25 marzo 2012)
ARTICOLO DI REPUBBLICA NAPOLI
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