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sabato 8 settembre 2012

Prandelli: porto la Nazionale a Quarto il nostro segnale contro la camorra

ARTICOLO DE IL MATTINO
http://www.ilmattino.it/sport/calcio/prandelli_porto_la_nazionale_a_quarto_il_nostro_segnale_contro_la_camorra/notizie/218385.shtml

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di Pino Taormina
QUARTO - Quando c’è da mandare un segnale di legalità, diventare i testimonial nella lotta contro il racket o la criminalità organizzata, l’Italia di Cesare Prandelli c’è sempre.
E anche ieri il ct azzurro, poche ore prima dell’esordio di Sofia, ha trovato il tempo di dire di sì alla richiesta fatta da Diego Occhiuzzi dalle colonne del Mattino: «Quando riceveremo l’invito da parte del Quarto, cercheremo di incastrarlo tra i nostri impegni. Siamo molto sensibili a questi argomenti. Vogliamo dare messaggi positivi ai giovani. E quando siamo andati a Rizziconi, abbiamo visto che di ragazzi ce n’erano tantissimi».

E l’invito sta per essere spedito. Ufficiale, destinatario il presidente della Figc Giancarlo Abete. A firma del commissario prefettizio che regge le sorti del Comune di Quarto da qualche mese: «È auspicabile - scrive Vincenzo Greco - organizzare un’amichevole tra la Nazionale italiana ed il Quarto Calcio presso lo stadio comunale. La manifestazione ha l’intento di comunicare ai giovani, attraverso uno strumento di forte e sana aggregazione, quale quello dello sport, la tenace presenza dello Stato e delle Istituzioni. In un territorio così dilaniato dalla criminalità organizzata - prosegue - reputo sia ancora più necessaria la ricerca continua di momenti che possano rappresentare per la popolazione locale un chiaro esempio di legalità».

Con lui, a firmare l’appello sarà il pm anticamorra Antonello Ardituro, l’amministratore giudiziario del sodalizio, Luca Catalano e il dirigente unico del club, il presidente di Sos Impresa, Luigi Cuomo. La data potrebbe essere quella del 12 o 13 novembre, alla vigilia dell’amichevole con la Francia che, salvo sorprese, dovrebbe giocarsi al San Paolo.

Prandelli, ancora una volta, non ha tirato indietro né se stesso né i suoi azzurri. Un altro segnale forte nella lotta contro l’omertà, avviata dagli azzurri lo scorso novembre con l’allenamento sul campo di Rizziconi, in Calabria, confiscato alla ’ndrangheta e proseguito ad aprile, quando il ct ha chiamato in Nazionale Simone Farina, lo sconosciuto difensore del Gubbio che ha denunciato il tentativo di corruzione della banda del calcioscommesse.

L’arrivo a Quarto degli azzurri sarebbe un evento unico. «Vedere Buffon e gli altri campioni giocare nello stadio Giarrusso - spiega il pm Ardituro - animerebbe ancor di più le coscienze. Perché qui non si può e non si deve mai abbassare la guardia. E ogni manifestazione finalizzata a mandare un segnale a chi si ostina a difendere gli interessi illeciti della camorra è ben accolta. Soprattutto quando arriva da parte del mondo dello sport più amato dalla gente».

Da queste parti la suggestione di veder sgambettare a un tiro di schioppo campioni come De Rossi e Balotelli, sembra scatenare gli entusiasmi di tutti. L’intimidazione, che nel caso del campo di Quarto s’è manifestata attraverso scarpette rubate, danneggiamenti e incedio delle reti, è già lontana. «Siamo onorati e commossi che Prandelli abbia preso a cuore le sorti di questo club - dice Luigi Cuomo, il dirigente unico - Con la loro presenza mandiamo un ulteriore segnale ai clan e alla camorra. Però nel frattempo, vogliamo cominciare a vincere. Oggi inizia la nostra stagione ufficiale, c’è la Viribus Unitis in Coppa Italia».

Già, dalla partitella-simbolo contro l’Italia alla prima partita vera. «C’è entusiamo a Quarto. In 180 persone hanno già aderito all’azionariato popolare, molti sponsor ci sono vicini e tanti presidenti mi hanno già chiesto, in occasione delle trasferte, di organizzare convegni e manifestazioni». Intanto a Diego Occhiuzzi sono arrivati i ringraziamenti del club flegreo e di Ardituro. «L’abbiamo contattato e invitato qui a Quarto per la prima di campionato», dice l’amministratore giudiziario, Luca Catalano. Un campo di calcio è un campo di calcio, niente di più. Quasi sempre. Ma altre volte, come adesso, può essere anche qualcos’altro.

Sabato 08 Settembre 2012

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