una pagina dove possano ritrovarsi i cittadini che vogliono reagire alle inefficienze di Quarto e dei suoi amministratori
Segnalaci i disservizi di Quarto
mercoledì 29 giugno 2011
Consigliere comunale del PDL sospeso dal Prefetto
La cosa più triste è che il sindaco neanche gli chiede pubblicamente di dimettersi!!
martedì 28 giugno 2011
30 Giugno, Convegno a Quarto
Da Quarto a Quarto: il sud e l'Italia
Tra globalizzazione e localismi
Apertura dei lavori :
- Massimo Carandente Giarrusso - Sindaco del comune di Quarto
- Pasquale Sommese - Assessore Regione Campania rapporti con enti locali.
Intervengono:
- Marco Demarco - Direttore de "Il Corriere del Mezzogiorno"
- Geo Nocchetti - Giornalista RAI
- Raffaele Sibilio - Docente Sociologia Università Federico II
Coordina:
- Paolo Romano - Docente Link Campus University of Malta
Durante il convegno verranno presentati i libri:
Saldi di fine emozione di Geo Nocchetti
Terronismo di Marco Demarco
Appuntamento a Giovedì 30 Giugno ore 18.30 nell'Aula Consiliare di Quarto.
lunedì 27 giugno 2011
Quarto senza giunta, finalmente l'opposizione si dà una mossa.
Speriamo che nel prossimo futuro, le sigle politiche saranno più solerti nell'incalzare l'amministrazione.
domenica 26 giugno 2011
Quando avremo un'amministrazione? Lettera aperta al sindaco di Quarto
Quarto, 26/06/2011 Al Sindaco di Quarto,
dott. Massimo Carandente Giarrusso.
Caro sindaco Giarrusso,
i disagi per chi abita nel nostro comune sono tanti, come la pessima viabilità, trasporti pubblici indegni e il costante rischio di ritrovarci sacchetti di spazzatura per strada.
Lei è sindaco di Quarto da un mese e mezzo e ancora non c'è un'amministrazione funzionante a pieno regime, mentre a Napoli, da due settimane, i cittadini già sanno chi sono le persone preposte alla soluzione dei problemi della propria città, nonostante il Comune sia oltre 25 volte più grande del nostro e nonostante le elezioni si siano svolte in due turni.
Il lavoro da fare è tanto e speriamo che, ad ore, anche noi quartesi potremo finalmente avere una squadra che mantenga fede alle promesse fatte in campagna elettorale, in primis quella della raccolta differenziata porta a porta.
Le auguriamo buon lavoro.
I cittadini del blog “Accade a Quarto”.
Www.accadeaquarto.blogspot.com
accadeaquarto@hotmail.it
http://www.facebook.com/pages/Accade-a-Quarto/123912627685235
sabato 25 giugno 2011
Giarrusso chiude la Villa Comunale
venerdì 24 giugno 2011
Riufiuti, notte del 23.06.11 Finimondo tra Pianura e Quarto
Dietro ai roghi e ai vari disordini non c'è più solo la reazione esasperata della cittadinanza, ma veri e propri raid organizzati in diversi punti della città che rispondono a un'unica regia
Il segnale era arrivato nei giorni scorsi, la firma è stata apposta nella notte: c’è la regia della camorra dietro la protesta sui rifiuti a Napoli. Non più la reazione di cittadini esasperati ma raid organizzati con un’unica regia, in diversi punti della città, con modalità inequivocabili. Al Corso Vittorio Emanuele, un lembo della cosiddetta “Napoli bene” che confina con i Quartieri spagnoli, a ribaltare i cassonetti in tarda serata è stato un gruppo di donne, che subito dopo si è dileguato. Alla Riviera di Chiaia, zona mare, in azione si sono visti ragazzini appena adolescenti armati di guanti in lattice. La situazione ormai è insostenibile. Lo ha capito il sindaco De Magistris che ha emanato una serie di provvedimenti urgenti motivandoli dai gravi rischi per la salute dei cittadini. Nel frattempo il governo fa melina e costringe il Capo dello Stato a intervenire in prima persona contro i ritardi di Berlusconi e a esternare la sua “inquietudine per la mancata approvazione del decreto legge che era stato predisposto” per ripristinare il flusso fuori regione dei rifiuti napoletani. Video di Vincenzo IurilloÈ il metodo, antico, usato dai clan quando c’è da fare la voce grossa, quando c’è da ricattare il Palazzo: gli uomini in trincea, donne e bambini sul fronte. L’episodio più inquietante, tuttavia, è avvenuto poco prima della mezzanotte in via Montagna spaccata, tra Pianura e Quarto. Un gruppo di giovani, una ventina circa, è arrivato a bordo di scooter e motociclette di potente cilindrata: hanno ribaltato cassonetti, sparpagliato l’immondizia lungo la strada, creato una vera e propria discarica a cielo aperto per centinaia di metri chiudendo di fatto traffico una delle più importanti arterie che collegano la città alla provincia flegrea.
È il remake del film drammatico visto a gennaio 2008, quando su quelle strade di periferia ogni notte decine di centauri seminavano sacchetti e terrore: scontri con le forze dell’ordine, reporter aggrediti, cittadini che invocavano una protesta civile che venivano intimiditi o, addirittura, schiaffeggiati. Nove mesi dopo, furono arrestati in 37: sei mesi fa, le prime condanne. Secondo il Pm antimafia della procura di Napoli, Antonello Ardituro, regista di quei disordini sarebbe stato Marco Nonno, consigliere comunale di destra. Il processo, per lui, è appena iniziato: Nonno reclama la sua innocenza e, intanto, rieletto col partito di Berlusconi è stato promosso capogruppo del Pdl.
Con la munnezza per le strade, l’odore nauseabondo che costringe mamme a coprire naso e bocca dei propri piccoli con fazzoletti e mascherine, i ristoratori che vedono scappare clienti abituali e turisti, e il caldo che negli ultimi giorni ha raggiunto il suo culmine stagionale, sale anche la temperatura dello scontro politico. Ieri, il sindaco De Magistris ha attaccato nuovamente Berlusconi: “Non ha fatto nulla per Napoli e per l’emergenza rifiuti, perché se ne frega: altrimenti in queste ore avrebbe adottato altri provvedimenti” è stato il suo je accuse. “La situazione dal punto di vista igienico-sanitario è grave – ha aggiunto – c’è un rischio concreto per la salute dei cittadini”. In attesa che il Governo sblocchi i viaggi di rifiuti verso altre regioni e il Presidente della Provincia di Napoli, Luigi Cesaro, allestisca la discarica che si era formalmente impegnato a costruire sei mesi fa, il Comune di Napoli ha già individuato alcuni siti temporanei di stoccaggio dove portare i rifiuti raccolti. In città, non più in provincia. Una prima, fioca luce in fondo al tunnel: sarà anche per questo che ieri la “protesta” si è inasprita ancora di più. I Vigili del Fuoco sono dovuti intervenire per spegnere almeno una ventina di roghi, i camion della municipalizzata Asia hanno iniziato a lavorare h24 scortati dalla Polizia Municipale. Tutto questo, nel giorno in cui è intervenuto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano: “È assolutamente indispensabile e urgente un intervento per l’aggravarsi della acuta e allarmante emergenza rifiuti – ha detto il Capo dello Stato – Ho espresso allo stesso presidente del Consiglio la mia inquietudine per la mancata approvazione da parte del Consiglio dei Ministri, in due successive riunioni, del decreto legge che era stato predisposto. Pur senza entrare nel merito del provvedimento, rinnovo l’espressione del mio convincimento che comunque un intervento del governo nazionale sia assolutamente indispensabile e urgente al fine anche di favorire l’impegno solidale delle Regioni italiane. È quanto auspicano – spiega – anche la Regione e gli enti locali di Napoli e della Campania, nello spirito dell’intesa che con apprezzabile sforzo unitario è stata da essi sottoscritta a Napoli”.
ARTICOLO DE IL FATTO QUOTIDIANO http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/06/24/napoli-la-camorra-firma-la-protestacontro-lemergenza-rifiuti/124077/
giovedì 23 giugno 2011
domenica 19 giugno 2011
Giugliano, un comune commissariato dalla Camorra
Il terzo paese più grande della Campania da dicembre non ha un consiglio comunale. Secondo il pentito Vassallo l'intera amministrazione è gestita in maniera indiretta dal clan Mallardo, attraverso persone insospettabili
Un territorio con un’estensione di 94 km, terza città campana per numero di abitanti, un concentrato di abusivismo edilizio e pattume tossico con il clan, tra i più potenti della regione, a controllarne ogni metro quadro. Giugliano è un comune di oltre cento mila abitanti, in provincia di Napoli. A Giugliano c’è anche la politica, quella che secondo i pentiti, è eterodiretta dalla camorra. Al momento nessun arresto e neanche un indagato, ma nell’ultima ordinanza che, a metà maggio, ha portato in carcere sette persone e il reggente Feliciano Mallardo, detto o ‘sfregiato, saltano fuori nomi e parentele scomode che non hanno rilevanza penale, ma che certo gettano ombre sulla trasparenza dell’amministrazione.Dal 2008 il sindaco di Giugliano è Giovanni Pianese. Non è la prima volta. Già sindaco ad inizio anni ’80, molto vicino a Paolo Cirino Pomicino. Oggi è nel Pdl legato a Nicola Cosentino e Luigi Cesaro. Sostenuto dalle grandi e potenti famiglie di Giugliano è tornato in comune da sindaco dopo l’esperienza in consiglio regionale con l’Udc. Alle comunali che lo hanno proclamato primo cittadino, tra i consiglieri più eletti c’è stato Giuseppe Aprovitola, imprenditore edile. Pianese, sulla questione infiltrazione camorristica, è più volte intervenuto: “ Le dichiarazioni dei pentiti vanno riscontrate e quelle di Vassallo non fanno riferimento a un periodo specifico. I miei predecessori erano persone perbene. Quanto a me, ho una giunta tecnica, il vice sindaco è un magistrato e quattro assessori non sono di Giugliano. In questi anni abbiamo lottato contro la speculazione edilizia e non abbiamo ricevuto pressioni”.
Il vicesindaco è Antonio Panico, magistrato il cui nome (non indagato) finì nelle carte dell’inchiesta sul sistema di potere dell’imprenditore Alfredo Romeo, con il quale sarebbe stato, secondo la procura di Napoli, in strettissimo contatto. Solo rapporti e null’altro “non so nulla – dichiarò Panico- di questa storia”, un’indagine che non ha avuto nessuna conseguenza penale.
Torniamo in consiglio comunale. Nell’ultimo anno, grazie ai magistrati partenopei, sono finiti sotto sequestro beni per oltre un miliardo di euro riconducibile al clan Mallardo. Nell’ultima operazione, di metà maggio, denominata ‘Caffè macchiato’, sono scattati i sigilli (sequestro preventivo) anche per una piccola società la Gas agi sas. Tra i soci (accomandante) c’è Angela Sequino. La Sequino è indagata per trasferimento fraudolento di valori con l’aggravante di aver favorito il clan. Il marito, Francesco Biagio Russo, secondo la Procura, è un “imprenditore legato al clan camorristico Mallardo”. Biagio Russo, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa, stando alle carte dell’inchiesta, intestava ad Angela Sequino fittiziamente le quote della Gas agi Sas. Alla camera di commercio la Gas, oggi, risulta sotto sequestro preventivo. Ma c’è di più: la ditta è registrata a nome di Umberto Sequino (non indagato), padre di Angela e suocero di Biagio Russo, lui sì indagato per i suoi rapporti con i clan.
Umberto Sequino è consigliere comunale e sostiene il sindaco Pianese. In consiglio siedono anche due suoi nipoti, mai citati nell’ordinanza, uno in forza alla maggioranza, una in forza all’opposizione. Umberto Sequino, si legge sul sito del comune, ha anche un ruolo importante: “Consigliere delegato dal Sindaco Giovanni Pianese per l’Edilizia scolastica ed i Lavori pubblici”. Una delega che sarebbe stata ritirata pochi mesi fa, in attesa del varo della nuova giunta. Da dicembre, a Giugliano, non si convoca il consiglio comunale. Per tre volte, su iniziativa dell’opposizione si è tentato di tornare alla ‘normalità’, ma è mancato il numero legale
Le parentele incrociano rapporti. Che pur non avendo alcun valore penale, gettano ombre. Ecco, allora, cosa scrive il gip Alessandro Buccino Grimaldi: “Russo Francesco Biagio consorte della Sequino Angela, a sua volte nipote di Feliciano Mallardo Feliciano”. E ancora: “L’impegno della figlia di Umberto Sequino per conto dei Mallardo è stato così ricostruito dal Vassallo Gaetano”.
Il pentito Vassallo parla del consigliere Umberto Sequino, che non risulta indagato, così nell’interrogatorio del 19 agosto 2008: “ (…) Sequino comandava al comune di Giugliano nel senso che tutte le decisioni e le scelte politiche erano effettuate da lui e solamente ratificate dagli organi amministrativi. In questo modo era Feliciano Mallardo che gestiva in concreto il comune (…). Voglio aggiungere che Sequino, come forse ho già accennato in altri verbali, è il cognato di Felice Mallardo, in quanto hanno sposato due sorelle. A causa dell’esistenza di stretti rapporti del tipo Sequino-Felice Mallardo, il comune di Giugliano in realtà era solo formalmente gestito dall’amministrazione eletta ma era, ed è, in sostanza controllato dal clan Mallardo”. Vassallo si riferisce a gestioni passate, Sequino è in consiglio comunale dal 1997. E nel 2003 si candidò a sindaco senza successo. Le parole del pentito hanno bisogno di riscontri e spetta alla magistratura e alle forze inquirenti trovarli.
In consiglio comunale siede anche Antonio Dell’Aquila, capogruppo del Pdl. Non un omonimo, ma cugino di Peppe Dell’Aquilla, detto o’ ciuccio, superboss dei Mallardo, arrestato a fine maggio, dopo una latitanza iniziata nel 2002. Essere parenti non è una colpa, ma lo strumento della commissione di accesso consente di accertare eventuali condizionamenti e fugare ogni dubbio sulle possibili infiltrazioni, ma dal ministero al momento non arriva nessuna risposta. Quelle che aspetta Giugliano per rendere inoffensivi le parole del pentito Vassallo: “ Si potrebbe dire che a Giugliano il Consiglio Comunale non è sciolto dal Prefetto, ma da Felice Mallardo”.
ARTICOLO DE IL FATTO QUOTIDIANO
venerdì 17 giugno 2011
martedì 14 giugno 2011
Il sindaco di Quarto per l'immunità parlamentare
Immunità parlamentare??
lunedì 13 giugno 2011
A Quarto ha votato il 51,45%
domenica 12 giugno 2011
giovedì 9 giugno 2011
4 Sì a Quarto
si terrà un convegno pubblico dal titolo
"Votare i referendum: diritto e dovere civico"
Modera:
Antonio russo, ingegnere
Interviene:
Massimo Carandent Giarrusso, sindaco di Quarto
Relatori:
Tommaso Sorrentino, operaio Arin
Salvatore Carpentieri, ingegnere
Giuseppe di Costanzo, avvocato
https://www.facebook.com/pages/Comitato-referendario-per-4-S%C3%AC/121985624550740
venerdì 3 giugno 2011
Albanesi rubano in una villa a Quarto
I primi quattro sono stati arrestati su via Nuova Belvedere, a bordo di una «BMW X5», subito dopo aver commesso i furti. Il primo è avvenuto a Pozzuoli, in via Cupa delle Fascine. Dopo avere forzato la finestra di una villa di proprietà di un 53enne, che stava dormendo, hanno rubato un computer portatile, vari oggetti in oro e 1.000 euro in denaro contante.
L'altro furto è avvenuto nel vicino comune di Quarto, in Corso Italia. Anche qui si sono introdotti nella villa di un 38enne del luogo dopo avere forzato la porta. Malgrado la presenza in casa sia del proprietario che della sua famiglia, tutti addormentati, hanno rubato 32 assegni bancari in bianco, vari oggetti in oro, 2 preziosi orologi e le chiavi di 2 auto che erano parcheggiate nel cortile di casa, una Fiat Panda e una Toyota Rav4, entrambe rubate.
Nel corso di perquisizione domiciliare nella casa di Alfret Jakimi, i carabinieri hanno sorpreso i due 18enni fermati in possesso di vari oggetti in oro e anche di parte della refurtiva dei due furti in villa. La refurtiva è stata interamente recuperata e riconsegnata ai proprietari mentre i sei albanesi sono stati portati nel carcere di Poggioreale.
ARTICOLO DE IL MATTINO http://www.ilmattino.it/articolo.php?id=151469&sez=NAPOLI