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giovedì 21 luglio 2011

Campo rom al posto di impianti sportivi. Quarto, il Comune si ribella a Cesaro

La Provincia vuole sistemare nell'ex cementificio i nomadi sfrattati da Giugliano. Ma il consiglio si spacca

NAPOLI - L'ex cementificio di Quarto al centro del dibattito politico. Ieri in consiglio comunale un ampio dibattito sulla destinazione della struttura di via Marmolito sequestrata alla camorra, che era affidata al Consorzio Sole. Il sito è stato scelto dalla Provincia di Napoli come ricovero provvisorio per i circa quattrocento rom, sfrattati dal comune di Giugliano. Lo Stato stesso, infatti, aveva destinato quell'area alla costruzione di un impianto sportivo polivalente, escludendo di fatto altre destinazioni d'uso. Continui attacchi tra maggioranza ed opposizione su quello che diventerà l'ex cementificio di Quarto.

L'EX SINDACO ATTACCA - «Quest'amministrazione è rimasta inerte – afferma Sauro Secone, ex sindaco del Partito Democratico – la pressione la doveva esercitare nei confronti del presidente Cesaro. Mi fa meraviglia che sia riuscito a convincere anche la dottoressa Rea e il consorzio sole a cedere quell'aria per un campo Rom. Siamo rimasti male, in quella zona abbiamo fatto numerose attività con l'associazione Libera, con personalità del calibro di don Tonino Palmese, scuole e tanto altro ancora. Da un centro piscina ad un campo Rom – continua Secone – non è sicuramente una cortesia a questa città. Cesaro – conclude l'ex sindaco - pensa a questo territorio solo quando deve fare una discarica, è preferibile che di Quarto se ne dimentichi, più ci pensa e più combina guai».

PISCINA COMUNALE - L'amministrazione comunale, però, smentisce le parole dell'ex sindaco e conferma la propria disponibilità di voler trasformare l'ex cementificio in una piscina comunale e, alla fine della seduta, è stato votato all'unanimità il recesso dal Consorzio Sole. «Quello di Secone – afferma il primo cittadino, Massimo Carandente Giarrusso – è stato un attacco frontale strumentale che alla fine gli si è rivolto contro. Abbiamo detto con quest'atto che vogliamo costruire su quel terreno un centro polivalente, stiamo parlando di persone non di merce e nessuno ci può imporre di trasformarlo in un campo rom. Secone dice che io ho già chiuso un accordo con il Prefetto per far costruire il campo rom, è stato smentito: non c'è stato nessun accordo e il consiglio comunale non vuole il campo rom. Non è una questione di razzismo, ma di realizzare un sogno di questa città». Eccetto non ci siano “poteri straordinari” la decisione dovrà comunque essere presa dal consiglio comunale e dalla maggioranza che, secondo indiscrezioni, sta subendo molte pressioni da parte della Provincia di Napoli.

Riccardo Volpe
20 luglio 2011

Articolo de Il Corriere del Mezzogiorno

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